BICILLA E LA BICICLETTA RAPITA

per un percorso di educazione stradale

 

GENERE fiaba
TECNICA UTILIZZATA attori + pupazzi
DURATA DELLO SPETTACOLO 50 minuti
ATTI uno
AUTORE Olivia Cauzzo
MUSICHE originali a cura di Gian Pietro Pendini
AIUTI SU PIAZZA no
 
OSCURABILITA’ no
 
FASCIA D’ETA’ CONSIGLIATA scuola infanzia / primaria
 
ESIGENZE TECNICHE
 
Spazio minimo di montaggio: Larghezza 4 m, Profondità 4 m, Altezza 2 m
 
Tempo di montaggio: un’ora e trenta, con facilità d’accesso per carico e scarico
 
Tempo di smontaggio: un’ora
 
Può essere realizzato anche in spazi non teatrali.
 
TRAMA
 
Una proposta d’animazione teatrale sul tema dell’educazione stradale indirizzata agli alunni dei primi anni della scuola primaria.
 
Bicilla è una bicicletta che viene incautamente lasciata fuori da un negozio, senza lucchetto, dalla sua proprietaria. Una ladra di biciclette ne approfitta immediatamente e la ruba, ma non immagina a quali difficoltà andrà incontro. Bicilla infatti è una bicicletta di carattere, conosce il codice della strada e intende rispettarlo, anche a dispetto di chi la guida.
 
Bicilla all’inizio si ribella alla nuova proprietaria e grida al rapimento, ma questa la convince che la sua padrona gliel’ha prestata per un giorno. Bicilla si tranquillizza, presto però cominciano i guai. La ladra, nella fretta di allontanarsi dal luogo del furto non rispetta il codice della strada, ma non ha fatto i conti con Bicilla, che non intende affatto assecondarla. Si susseguono numerose scenette divertenti in cui le due discutono sulle regole della strada e i simboli relativi: semafori, segnali di pericolo, di divieto, segnaletica orizzontale ecc.
 
In questo modo ai bambini vengono date informazioni corrette, presentate facendo leva sulle emozioni che incrementano (come ormai dimostrato dai moderni studi della neuroscienza) l’apprendimento. Il bambino si immedesima nella bicicletta e vive come proprie le sue reazioni e i suoi sentimenti.
 
Lo spettacolo presenta due livelli di lettura: uno più immediato e percepibile in modo consapevole, che è quello dell’educazione stradale, dell’educazione al rispetto delle regole ecc.; il secondo, meno immediato, ma altrettanto importante, che riguarda le paure del bambino, la paura dell’abbandono, la paura-desiderio di affrontare il mondo da solo, il timore di non essere all’altezza.
 
Bicilla rappresenta un modello positivo: decisa, rispettosa delle regole, ma non pedante, prova paura, ma riesce a vincerla e alla fine, dopo varie peripezie, riesce a ritrovare la sua padrona che non ha mai smesso di cercarla e scopre così che la ladra le aveva mentito.

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