LA BELLA ADDORMENTATA

per un percorso sull’integrazione

GENERE fiaba
TECNICA UTILIZZATA attori + pupazzi
DURATA DELLO SPETTACOLO 60 minuti
ATTI uno
AUTORE Olivia Cuazzo
FONTI “La bella addormentata” di Charles Perrault
MUSICHE originali a cura di Gian Pietro Pendini
ANNO DI PRODUZIONE 2004
AIUTI SU PIAZZA no
OSCURABILITA’ no
FASCIA D’ETA’ CONSIGLIATA scuola infanzia / primaria
ESIGENZE TECNICHE
Spazio minimo di montaggio: larghezza 6 m, profondità 5 m, altezza 3 m
Tempo di montaggio: due ore, con facilità d’accesso per carico e scarico
Tempo di smontaggio: un’ora e trenta
Con luci carico elettrico 3 KW
Può essere realizzato anche in spazi non teatrali
TRAMA ED INDICAZIONI DIDATTICHE
C’era una volta un re? Noo!!
C’era una volta una regina? Noo!!
C’era una volta una serva!!
Ohh, per una volta una storia che racconta di una serva,
anzi non proprio di una serva ma di una governante!
Marta, la governante del castello…
Il gruppo teatrale Fantaghirò torna al suo pubblico di adulti e bambini con una fiaba straordinaria dal messaggio globale. Riscrive il celebre testo di Charles Perrault, nel trecentesimo anniversario della sua morte, incorniciandolo in un racconto dove a vincere il male, a combattere l’intolleranza saranno pazienza, perseveranza e bontà. Doti difficili da conquistare, ma possibili.
“La Bella addormentata” va in scena mutando il senso della fiaba tradizionale. La bella si addormenta principessa e si risveglia tra le braccia del prode Salvatore, figlio di Marta la governante del castello. La regina madre è ostinata: “Una principessa può sposare solo un principe!”
Del testo originale abbiamo cambiato alcune cose e, soprattutto, abbiamo provato a far venire ai bambini di oggi la voglia di leggere una storia dove tutto è esagerato. Abbiamo pensato ai problemi del razzismo e dei pregiudizi che preoccupano i giovani. Abbiamo modernizzato il racconto lasciandolo in un tempo indefinito.
Con un messaggio: l’ingiustizia è insopportabile, il razzismo è un nemico dell’umanità e la libertà è un bisogno vitale per ogni essere.
Qual è la morale della favola? Accettare di dormire molti anni e imparare la pazienza. Aspettare l’amore chiudendo gli occhi e le porte del cuore.
SVILUPPI DIDATTICI POSSIBILI
·         la lettura della fiaba di Perrault
·         l’ambiente del castello nei suoi elementi fantastici e di realtà
·         l’importanza dello scorrere del tempo
·         il saper aspettare

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